Nissan Qashqai 1.6L 16V dCi 130PS



Nissan Qashqai equipaggiato con il motore 1.6L 16V dCi 130PS Euro 6 e con centralina Bosch EDC17C84.

La Nissan Qashqai (chiamata in Giappone Dualis (デュアリス) è un'automobile facente parte della tipologia dei crossover, ovvero un incrocio tra una berlina media e un SUV, che è stata prodotta a partire dalla fine del 2006 dalla Nissan in Europa.

Una crossover SUV (anche chiamata CUV acronimo di Crossover Utility Vehicle) o XUV è un'automobile tradizionale (quasi sempre con carrozzeria Station Wagon ma anche berlina 2 volumi) che presenta caratteristiche, perlopiù estetiche, di uno Sport Utility Vehicle. In alcuni casi, il termine si utilizza anche per identificare alcuni recenti modelli con carrozzeria profilata, quasi a mo' di coupé, ma con quattro o cinque porte e con corpo vettura rialzato simile a quello di un SUV. Un esempio in tal senso è rappresentato dalla BMW X6.

La Qashqai è stata presentata al Salone dell'automobile di Parigi nell'ottobre 2006, è stata interamente sviluppata dal centro di ricerche europeo della Nissan. La vettura usa motori Renault (Renault e Nissan fanno infatti parte di un medesimo gruppo franco-nipponico) ed è costruita su un pianale sviluppato dalle due case che servirà per costruire il SUV medio di casa Renault, il Koleos.

L'idea della Qashqai è nata nel 2004 quando la Nissan portò a Ginevra il Qashqai concept, vettura di medie dimensioni votata soprattutto all'utenza giovanile. L'idea si è sviluppata e in tempi ridotti si è arrivati alla Qashqai di serie che, a parte il nome, condivide ben poco con il concept, infatti lo stile è meno hi-tech e più tradizionalista. La Qashqai è disponibile sia con la trazione anteriore sia con la trazione integrale.

Il nome deriva da una popolazione nomade dell'Iran ed è stato scelto dalla Nissan pensando che pure gli acquirenti di quest'autovettura debbano essere di natura nomadi.

Dal gennaio 2014 è entrata nei listini la seconda serie della Nissan Qashqai. Con motorizzazione diesel è disponibile il 1.5L dCi da 110CV e il 1.6L dCi da 130CV. E’ inoltre disponibile sia nella versione con 2 ruote motrici che con 4 ruote motrici (solo per il 1.6L dCi).

La centralina di questo 1.6L è inoltre abbinata ad altre motorizzazioni ed altri veicoli del gruppo Renault (Renault, Nissan e Dacia), vediamo qualche esempio:

 

DACIA DOKKER 1500 16V dCi 75CV

DACIA LOGAN 1500 16V dCi 75CV

NISSAN XTRAIL (T32) 1600 16V dCi 130CV

RENAULT CAPTUR 1500 16V dCi 90CV

RENAULT CLIO IV 1500 16V dCi 75CV

RENAULT CLIO IV 1500 16V dCi 90CV

RENAULT ESPACE V 1600 16V dCi 160CV

RENAULT KADJAR 1600 16V dCi 130CV

RENAULT SCENIC III 1600 16V dCi 130CV

RENAULT TALISMAN 1600 16V dCi 160CV

RENAULT TRAFIC 1600 16V dCi 125CV

 

 ll motore R9M è un motore diesel prodotto a partire dal 2011 dalla joint-venture tra la Casa automobilisticafranceseRenault e la nipponica Nissan.

 Costruito nelle linee di montaggio dello stabilimento Renault di Cléon, il motore R9M è uno dei tanti risultati della corsa al downsizing intrapresa da svariate Case automobilistiche per far fronte all'emergenza inquinamento e consumi. Tale tendenza risulta evidente anche nel caso di questa unità motrice da 1.6 litri il cui obiettivo è sostituire il vecchio 2.0 M9R, con l'intento di rimpicciolire le cilindrate ed aumentare le potenze specifiche CV/Litro.

 Il motore R9M ha una cilindrata di 1598 cm³, un valore scaturito dalle misure di alesaggio e corsa pari ad 80x79.5 mm. Si tratta perciò di un motore M9R a corsa accorciata (da 90mm a 79.5 mm), poiché la base per il nuovo motore è stata proprio il 2.0 dCi prossimo al pensionamento. È altresì vero che nonostante la lontana parentela con l'unità più grande, non sono molte le componenti in comune tra le due unità motrici: infatti si calcola che il nuovo 1.6 dCi condivide con il vecchio M9R solo un quarto della componentistica totale (tra cui la distribuzione a catena ed ingranaggi, in luogo della cinghia dentata utilizzata ad esempio negli altri dCi Renault, K9K e F9Q) . Il restante 75% è completamente nuovo. Si tratta quindi di un motore quadro molto moderno dal punto di vista tecnologico, basti pensare che per la sua realizzazione sono stati depositati non meno di 30 brevetti e sono state introdotte tecniche e princìpi derivati dal mondo delle corse.

Tra queste caratteristiche spicca innanzitutto il sistema di termoregolazione automatica, con il quale, a motore freddo, viene bloccato l'afflusso di liquido refrigerante alla testata, ed in particolare alle camere di combustione, le quali possono così più facilmente raggiungere la temperatura ottimale di esercizio, dopodiché viene riaperto il passaggio dell'acqua per evitare surriscaldamenti e mantenere la temperatura a regime. Il più rapido raggiungimento della temperatura di esercizio consente inoltre di ridurre dell'1% l'emissione di CO2, poiché si permette al motore di raggiungere più rapidamente al regime di maggior efficienza.

Sempre durante il funzionamento a freddo, è attivo il sistema di ricircolo dei gas di scarico, fattore questo che contribuisce ulteriormente alla riduzione di anidride carbonica. Tale sistema, però, è differente dai soliti sistemi EGR, poiché prevede il passaggio all'interno del turbocompressore e all'interno del filtro antiparticolato, per essere poi raffreddato mediante uno specifico scambiatore di calore e tornare nelle camere di combustione.
Altro aspetto non trascurabile sta nella presenza del dispositivo Stop&Start, che contribuisce ulteriormente all'abbattimento di emissioni nocive. Inoltre sono presenti almeno altri due importanti accorgimenti: da una parte il modulatore di turbolenza all'interno della camera di scoppio, grazie al quale è possibile ottenere una migliore combustione e minori sprechi; dall'altra la pompa dell'olio a portata variabile, che adegua il flusso del lubrificante in base al carico del motore.
Infine, non va dimenticato il sistema di iniezione a getti multipli, che consente fino a sei iniezioni per ciclo, consentendo di realizzare una combustione ottimale e senza sprechi.
Grazie a tutti questi accorgimenti introdotti, il 1.6 R9M arriva ad emettere 115 g/km di CO2, ma erogando una potenza massima di 130 CV a 4000 giri/min con una coppia massima di 320 Nm a 1750 giri/min .
Assemblato nelle linee di montaggio dello stabilimento Renault di Cléon, questo motore viene montato su:

  • Renault Scénic III 1.6 dCi (06/2011-07/2016);
  • Renault Scénic III 1.6 dCi X-Mod (06/2011-07/2016);
  • Renault Mégane III (dal 05/2012);
  • Renault Mégane IV 1.6 dCi (dal 01/2016);
  • Renault Talisman II 1.6 dCi (dal 01/2016);
  • Renault Kadjar 1.6 dCi|| (dal 05/2015);
  • Renault Espace V 1.6 dCi 130cv (dal 02/2015);
  • Nissan Qashqai Mk1 1.6 dCi (2011-13);
  • Nissan Qashqai Mk2 1.6 dCi (dal 01/2014);
  • Nissan X-Trail Mk3 1.6 dCi (dal 2014)

Annunciata già nel corso del 2014, una variante biturbo di questo motore è stata introdotta per la prima volta all'inizio del 2015. Lo schema di sovralimentazione è del tipo bi-stadio, cioè si ha un turbocompressore di piccole dimensioni e a bassa inerzia che si attiva ai regimi più bassi, mentre un secondo turbocompressore, di maggiori dimensioni e quindi a maggior inerzia, si attiva a regimi più alti mentre il primo perde la sua efficacia. Come risultato si ha appunto una potenza massima di 160 CV a 4000 giri/min, con un picco di coppia pari a 380 Nm a 1750 giri/min. Con tali caratteristiche, questo motore ha trovato posto sotto il cofano di:

 

  • Renault Espace V 1.6 dCi Biturbo (dal 01/2015)
  • Renault Talisman II 1.6 dCi Biturbo (dal 01/2016)
  • Renault Trafic 1.6 dCi Biturbo (120 e 140 cv)
  • Opel/Vauxall Vivaro 1.6 dCi Biturbo (120 e 140 cv)

 

Una variante leggermente più potente eroga 165 CV a 4000 giri/min, mentre la coppia massima rimane invariata. Quest'altra variante è stata montata nella Renault Mégane IV 1.6 dCi Biturbo (dal 01/2016).

 Dettagli centralina

Costruttore: Bosch

Modello: EDC17 C84

Microcontrollore: Tricore IROM TC1782 NISSAN GPT


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